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Flavio Del Ponte presenta il suo libro - Storie di un chirurgo di guerra

Il Dr. Del Ponte sarà intervistato dalla giornalista Maurizia Campo Salvi

Flavio Del Ponte nasce a Bignasco, Svizzera, nel 1944. Dopo il ginnasio al collegio Papio di Ascona e il liceo a Einsiedeln si laurea in Medicina specializzandosi in chirurgia generale e traumatologia di guerra. Chirurgo di guerra in Cambogia, Laos, Vietnam, Pakistan, Afghanistan, Somalia, Sudan, Kenya e Haiti, a partire dal 1986 con la Croce Rossa e poi per conto anche del Corpo Svizzero di Aiuto in caso di Catastrofe, dell’OMS e dell’Alto Commissariato per i Rifugiati. Il 1994 segna la svolta dalla chirurgia di guerra sul campo alla politica sulla salute internazionale e si trasferisce a New York dove lavora presso la Divisione operazioni per il mantenimento della pace dell’Onu quando il sottosegretario generale è Kofi Annan. Nel 1996 torna a Berna al Dipartimento degli Affari Esteri nella Divisione della Cooperazione allo Sviluppo ed è sua la battaglia sulle mine antiuomo. Dal 2009 si dedica alle ultime sfide come quella di rivisitare la sua storia di chirurgo e di inviato dell’Aiuto umanitario.

Perché adesso? Perché ho deciso di scrivere questo libro 15 anni dopo aver lasciato la mia professione di medico e di convinto sostenitore dell’aiuto umanitario? Certamente perché, da troppo tempo, sentivo amici e conoscenti dirmi che era mio dovere lasciare una traccia del vissuto nell’arco di ben 40 anni, tante volte raccontato a voce, e che sempre aveva suscitato curiosità, interesse, ma anche tanta apprensione. Ma non c’è solo questo – la testimonianza di atrocità, errori e orrori, le sottovalutazioni, la mancata assunzione delle necessarie responsabilità – ma anche un messaggio ai giovani che volessero lanciarsi nella medicina dell’aiuto umanitario. Questo pensiero era dentro di me, e avvertivo il dovere di lasciarlo in eredità a chi verrà dopo di me. Ma l’impulso più forte, perché non di sola ragione si tratta, il pungolo, se volete chiamarlo così, me lo dette quel 24 febbraio del 2022, il giorno in cui scoppiò la guerra
della Russia contro l’Ucraina. Non ci potevo credere e il cartoncino che
da anni sta nel mio studio con la citazione di Einstein – «La guerra non si può umanizzare, si può solo abolire» – non mi poteva bastare più, perché il suo sostegno era diventato insufficiente. Fui preso via via da una grande ansia che penetrò inesorabilmente nel mio subconscio. Me ne potei liberare con fatica, e ci riuscii solo raccontando quello che avevo vissuto passando da una guerra all’altra.

Maggiori informazioni:
Flyer (PDF)

Luogo

Biblioteca comunale di Aurigeno

Date

Nessuna data disponibile

Prezzi e prevendita

Entrata gratuita

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