Un viaggio onirico nei meandri della memoria, liberamente ispirato a “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello” di Oliver Sacks.
«Se un’uomo ha perso un’occhio o un braccio, sa che ha perso un’occhio o un braccio; ma se ha perso se stesso, non può saperlo, perché non c’é nessuno a cui può chiederlo.»
-L’uomo che scambiò la sua moglie per un cappello-
Oliver Sacks
Natalia e Faustino vivono in modo NOMADE da diversi anni, senza mai stabilirsi veramente in un luogo. Questa esperienza crea una sensazione di SMARRIMENTO che li porta a porsi la seguente domanda: a cosa possiamo aggrapparci per non perderci lungo il cammino?
La memoria è un dato di fatto! Sapere chi siamo, da dove veniamo e dove stiamo andando, ci ancora al presente.
Natalia e Faustino s’ispirano liberamente al caso clinico raccontato nel capitolo "Il marinaio perso” di Oliver Sacks, per creare GRAZIE AL CORPO, la storia di un uomo che lotta per non perdere continuamente i suoi ricordi, raccontando di una solitudine che diventa un incubo spaventoso, molto toccante e a trattI divertente.
Lo spettacolo presenta sul palco il presente di un uomo smarrito, che fluttua tra i pezzi sparsi del puzzle della sua memoria. Tra momenti di lucidità e improvvise dimenticanze, egli viaggia senza conoscere né la sua destinazione né il punto di partenza.
Al confine tra teatro fisico, performance e danza, Le Marin Perdu si affida allo sguardo, al pensiero, al monologo interiore, l’azione e alla pausa per esprimere una motricità dell’incongruenza dove la sequenza dei movimenti crea una danza, una danza della mente.
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