Di e con: Silvia Priori
Ancella: Arianna Rolandi
Collaborazione alla regia: Roberto Gerbolès
Musiche: Marcello Franzoso – Testi canzoni: Alberto Casanova
Scene: Luigi Bello
Costumi: Maria Barbara De Marco
Direzione tecnica: Lorenz Ronchi
Produzione: Teatro Blu
Lo spettacolo:
Cassandra, figlia del re di Troia Priamo, nella mitologia greca era una sacerdotessa talmente bella che di lei si innamorò anche il Dio Apollo, questi per conquistarla le diede il dono di poter predire il futuro. Nonostante il regalo, Cassandra respinse l’amore del Dio che adirato la punì vanificando il suo stesso dono condannandola a non essere creduta.
Il mito rappresenta la profetessa che può conoscere il futuro ma non sarà mai ascoltata perché nessuno crederà alle sue profezie. Apollo aveva avuto la presunzione di possedere ciò che non si poteva avere, ma quale Dio (uomo che rappresenta il potere) non è mai stato punito per questo, anzi rifiutato dalla sacerdotessa, che avrebbe dovuto rimanere vergine ed illibata, le lancia una maledizione che sarà anche la sua condanna.
Adirato Apollo compirà un gesto che è l’emblema del disprezzo: uno sputo. Invece di baciare Cassandra, rimasta con la bocca aperta, Apollo le sputa dentro come ad unire il desiderio sessuale con l’atto di rifiuto per eccellenza, diretto alla bocca quale organo predisposto per l’oralità e la comunicazione. Cassandra avrà il potere di prevedere ciò che accadrà, di sapere in anticipo gli eventi, e come essere umano non potrà resistere né esimersi dal dirlo agli altri, dal non mettere in allerta coloro che stanno per perdersi o avere delle perdite.
Annuncerà gli eventi negativi al rapimento di Elena e quello, più famoso, del cavallo che entrando in Troia dentro di sé contiene i nemici che la distruggeranno.
Non creduta nei suoi presagi negativi sarà associata a qualcosa di malefico, di funesto e negativo, pertanto emarginata e considerata come pazza, delirante, poco importa se poi gli eventi si verificheranno realmente. Cassandra rappresenta il mito della profetessa di sventure ed eventi nefasti, per tale motivo evitata ed emarginata, per timore, paura o per l’illusione di poter modificare gli eventi.
Spesso ci rendiamo conto di cosa ci potrebbe accadere, abbiamo la sensazione che qualcosa andrà storto, percepiamo le sensazioni negative, eppure non le ascoltiamo sperando le cose possano cambiare o diventare quello che ci auspichiamo.
È il destino dei saggi, di coloro che sanno vedere lontano ed oltre, di coloro che riescono a decifrare i presagi sapendoli anticipare.
Il sapere e la conoscenza non sono dunque nulla se rimangono inascoltati. Comunicare è tanto importante quanto ascoltare. La comunicazione è qualcosa di più della mera recezione di un’osservazione, è una modifica del nostro sistema un feedback emotivo che ci cambia, ci muta e ci emoziona, ci fa pensare e ragionare.
La maledizione di Cassandra sta soprattutto in questo nel non poter comunicare e nel non poter interagire con l’altro, rimanendo arida, improduttiva e sterile. Non è semplice mutismo è privazione dell’interrelazione, della capacità di rapportarsi e relazionarsi con gli altri e con il mondo esterno.
Apollo non ha condannato Cassandra al semplice mutismo, le ha dato la facoltà di percepire più del normale, prevedendo anche il futuro, mantenendo l’uso della parola, rimanendo dunque consapevole del fatto che gli altri la possono ascoltare ma sceglieranno di non sentirla, anzi la considereranno pazza e delirante per le sue insistenze soprattutto quando dovrà avvertirli del pericolo immane.
Una doppia tortura per chi professa e ha bisogno di comunicare ed interagire con l’altro: l’essere consapevoli di parlare rimanendo invece inascoltati.
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Date
- Giovedì 18 gennaio 2024dalle 15:00 alle 16:00
Prezzi e prevendita
Entrata a pagamento
Entrata gratuita per persone in AVS
Non AVS chf. 10.-
Organizzatore
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